Scoperto nel 1889, è il monumento preistorico dove furono rinvenuti, per la prima volta in Sardegna, reperti con particolari caratteristiche che portarono a definire la cultura di Bonnanaro, facies culturale che prende nome dal paese d’origine del sito e coincide con l’età del Bronzo antico (1800-1600 a.C.), alle soglie dell’età nuragica. La necropoli a domus de Janas di Corona Moltana è scavata in un affioramento calcareo ai bordi di un piccolo altopiano a due chilometri da Bonnanaro, centro del Meilogu-Logudoro distante 35 chilometri da Sassari, dalla storia plurimillenaria e famoso come ‘borgo delle ciliegie’. I manufatti ceramici ‘bonnanaresi’ non presentano più la sovrabbondante decorazione che caratterizzava i precedenti ‘campaniformi’. Le sepolture ipogeiche furono ‘in vita’ sin dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.). Il Bronzo antico fu l’ultima fase del loro utilizzo: in pratica qui furono seppelliti i defunti ‘prenuragici’ per 1500 anni.
Dal paese, un cavalcavia sopra la statale 131 e una strada sterrata da percorrere per 700 in auto e cento a piedi ti permetteranno di raggiungere la tomba I, quella meglio conservata, più importante e ‘vistosa’ delle cinque che compongono la necropoli. Gli altri quattro ipogei sono distanti circa 600 metri e presentano sviluppo planimetrico poco articolato: alla cella si accede attraverso pozzetto oppure breve corridoio (dromos). La Tomba I è la più articolata. Presenta un’anticella rettangolare lunga quattro metri, larga più di due e mezzo e alta uno e mezzo, coperta con tetto spiovente. Un portello nella parete di fondo, sormontato da decorazioni in rilievo (forse corna taurine), immette al vano principale a pianta irregolare, insolitamente più piccolo dell’anticella (tre metri per 1,80). Otto coppelle emisferiche per le offerte votive sono scavate alla base delle pareti. All’interno del vano fu rinvenuta una deposizione funebre intatta: due individui inumati con corredo di 18 vasi e un anellino di bronzo, prima attestazione del Bronzo antico e primo segno di quella che sarebbe stata definita cultura di Bonnanaro. Della tomba II rimane una cella ampliata da una stanzetta. Sopra il portello d’ingresso della domus III ci sono le ‘solite’ corna scolpite. Anche nella IV nel pavimento e nelle pareti sono ricavate coppelle. Mentre caratteristiche della V sono tre nicchie nella cella.
Nel territorio di Bonnanaro ci sono altre due necropoli neolitiche, di Pertusos e di sas Turres. Mentre alle fasi successive del Bronzo risalgono cinque nuraghi. Ai monumenti archeologici si uniscono antichi edifici di culto: Santa Maria Iscalas e Santa Croce, la neoclassica parrocchiale di san Giorgio magno e il santuario campestre di Nostra Signora di monte Arana, affacciato sulla valle dei Nuraghi.