Letteralmente significa ‘punto di passaggio dei carri’, nome risalente alle attività di raccolta del carbone di legna che hanno caratterizzato il sito nel XIX e XX secolo: è un complesso nuragico di eccezionale architettura e ingegneria, creato ai tempi della lavorazione dei metalli e legato al culto dell’acqua, elemento prezioso nell’arido ambiente calcareo del Supramonte, le ‘dolomiti’ sarde. Il villaggio di sa Sedda ‘e sos Carros è incastonato nella selvaggia valle di Lanaittu, uno spettacolare sfondo naturale all’interno del territorio di Oliena, raggiungibile dalla strada che conduce (andando verso Dorgali) anche al monumento nazionale della sorgente carsica su Gologone e alle splendide grotte di sa Oche e su Bentu.
È un’insula abitativa simile a molti villaggi nuragici della Barbagia, sviluppatisi senza nuraghe di riferimento. Si adagia sul versante sinistro di Lanaittu, sulle scoscese propaggini del monte Uddè, a circa 300 metri d’altitudine. Risale a un periodo compreso tra Bronzo recente e prima età del Ferro (XII-IX secolo a.C.) ed è particolarmente importante per la presenza di tracce dell’attività di fusione dei metalli in età nuragica. Era un’epoca nella quale l’uomo imparava a estrarre e forgiare metalli (bronzo e ferro), da cui derivano reperti ritrovati nelle numerose capanne a pianta circolare ed ovale che compongono il villaggio. Un’abitazione spicca per architettura singolare e funzione rituale: è la ‘fonte’, ambiente circolare con pareti interne in blocchi squadrati bicolori – di calcare bianco e basalto scuro - e con pavimento lavorato con cura. Sulle pareti sono scolpite in altorilievo teste di muflone con un foro attraverso il quale l’acqua, che giungeva dal canale ricavato nello spessore murario, zampillava nel bacile monolitico tondo al centro del pavimento. Vicino alla capanna vedrai una grande struttura circolare a gradoni: era la vasca per le abluzioni cerimoniali, riti religiosi che prevedevano l’uso dell’acqua sacra. Questa struttura cambiò nel tempo la destinazione divenendo un ripostiglio per oggetti di bronzo in attesa di un nuovo ciclo di lavorazione. È probabile che vicino all’abitato ci fosse un’officina fusoria.
Oltre a sa Sedda ‘e sos Carros, valle di Lanaittu custodisce anche un altro sito nuragico, il più spettacolare dell’Isola: il villaggio di Tiscali. La verde vallata, che ti apparirà assolata e solitaria una volta valicato su passu malu (il passo cattivo), fu abitata anche molto prima dell’età nuragica: è stato ambiente favorevole all’insediamento sin dal Paleolitico superiore, come documentato i resti della grotta Corbeddu.