Si distende a quasi trecento metri d’altitudine in un paesaggio cadenzato da fertili e verdeggianti colline della Marmilla e attraversato dal Flumini Mannu. Il centro abitato di Villanovafranca, popolato da circa mille e 400 residenti, si sviluppa intorno alla parrocchiale di san Lorenzo. È un importante centro di produzione agricola, in particolare cerealicola, famoso anche per le colture di olivo, vite, mandorlo e, soprattutto, zafferano, prodotto a marchio Dop.
Il paese vanta numerosi punti panoramici da cui ammirare un colle a forma di cono: sopra stanno le rovine col castello di Las Plassas (o di Marmilla), baluardo difensivo del giudicato di Arborea.
Il paese, il cui nome deriverebbe dal fatto che avesse concessioni di franchigie, è menzionato per la prima volta in un documento del 1219: visse un’importante stagione storica in epoca giudicale. Dal giudicato arborense, dopo un breve periodo sotto il dominio aragonese, il territorio passò alla baronia di Las Plassas, per poi divenire feudo della famosa famiglia Zapata, fino all’indipendenza nel 1839.
Il suo territorio è costellato di numerosi siti archeologici. Fu frequentato sin dalla preistoria e abitato poi in epoca punica e romana. La maggiore testimonianza è il nuraghe su Mulinu, a meno di un chilometro dal paese, risalente al 1500 a.C. e composto da più tipologie costruttive, come quelle a corridoio e a falsa cupola. Il sito fu abbandonato intorno al IV secolo a.C. All’interno di una sua torre è stato ritrovato l’unico esempio di altare nuragico della prima Età del Ferro: una pietra scolpita a motivi verticali con un’effigie della dea Luna. I reperti dell’area archeologica sono custoditi e ammirabili nel Civico museo archeologico omonimo, in una delle piazze principale del paese.
La terza domenica di maggio si celebre la festa più sentita, di sant’Isidoro, il patrono dei contadini: in processione sfilano macchine agricole ricoperte di fiori e tappeti tradizionali.