Sorge in una vallata delimitata a nord dalla Giara di Serri e dal monte Trempu, a sud ed est da fertili colline e a ovest dal rio Mannu. Gergei è un piccolo centro agricolo della Trexenta, di circa mille e 200 abitanti, conosciuto come il ‘paese del buon olio’. Ottenuto dalla varietà autoctona delle olive mallocria, ha ottenuto ambiti riconoscimenti: Gergei fa parte dell’associazione nazionale ‘Città dell'Olio’ assieme a 250 comuni italiani produttori di olio d’oliva. Il paese è conosciuto anche per il presepe vivente. Al centro dell’abitato sorge la chiesa parrocchiale di san Vito martire, di forme tardogotiche, risalente al XVI secolo, che presenta un bel portale sormontato da rosone. Al suo interno sono custodite opere d’arte tra cui un gruppo scultoreo con Cristo morto, Madonna e santi, e il retablo di santa Maria, del XVI secolo. Altro santuario antico è la chiesa di santa Greca, fondata nel 1328 e ristrutturata nel XVI secolo in forme tardo-gotiche.
Il territorio di Gergei fu frequentato sin dal Neolitico, come indicano alcune domus de Janas, ma è in età nuragica che il popolamento diventa massiccio, come dimostrano i villaggi intorno al nuraghe Santu Perdu e a quello di Santa Maria, abitati sino a età medioevale. Secondo leggenda furono gli abitanti dei due villaggi già nuragici a dare origine al primo nucleo urbano di Gergei, il cui primo attestato documentale è del 1358: apparteneva a Giacomo d’Aragona, figlio di Alfonso IV re di Spagna, e poi fu ceduto a Giovanni Carroz, duca di Mandas. Nelle vicinanze dei due nuraghi infatti sorsero le chiese, oggi distrutte, di san Pietro e santa Lucia da una parte e di santa Marta e di santa Maria Maddalena dall’altro. Due secoli dopo, nacque a Gergei Pietro Perra, che entrando a far parte dell’Ordine dei frati mercedari assunse il nome di Pietro Nolasco: per le sue eroiche virtù e i molti prodigi fu considerato santo dai suoi concittadini, che nel 1633, poco dopo la morte, gli edificarono la chiesa di santu Impera.