Il tratto di costa sulcitana tra Porto Pino e l’isola di sant’Antioco è disseminato di aree umide, dagli stagni a ridosso della spiaggia Is Arenas Biancas sino a quelli di Porto Botte e Porto Baiocco. Ancora più a nord, accanto all’istmo che collega Sant’Antioco alla terraferma, appare la laguna di santa Caterina, separata dal mare da una striscia di sabbia. Proprio grazie all’emersione del cordone sabbioso, avvenuta nel corso dei millenni, si sono delimitati i contorni dell’area lagunare, alimentata da due corsi d’acqua, il rio Palmas e il rio Sassu. Si distende alla sinistra del collegamento artificiale che conduce all’isola maggiore dell’arcipelago del Sulcis e di tutta la Sardegna. A darti il benvenuto saranno i fenicotteri rosa in volo, a contornare il paesaggio, in primavera, campi gialli di ginestre. I colori della laguna regalano emozioni ancora più forti al tramonto, con scenari che immortalerai in suggestive fotografie. Davanti ai tuoi occhi comparirà un’infinità di specie vegetali e di uccelli acquatici, la presenza di queste biodiversità ha fatto sì che il sito divenisse zona speciale di conservazione. Santa Caterina conta 187 entità floreali, compresa la salicornia strobilacea, che solo in questo angolo dell’Isola ha un simile consistente popolamento. Gli appassionati di birdwatching potranno ammirare, oltre ai fenicotteri, aironi rossi, avocette, cavalieri d’Italia, cormorani, falchi di palude, gabbiani reali, nitticore e tarabusini. Anche alcune specie di anfibi e rettili, come testuggini d’acqua e rospo smeraldino, hanno qui il loro habitat.
Attraverso il canale di Porto Pino, le acque di Santa Caterina alimentano le adiacenti saline di sant’Antioco, tra le più importanti in Italia. La laguna, infatti, fino a metà XX secolo era usata come peschiera, dagli anni Sessanta varie opere di canalizzazione ha permesso la separazione di acque dolci e salmastre, così l’attività di pesca si è spostata negli stagni più a sud, mentre la laguna è diventata parte fondamentale del sistema di produzione di sale.
Mare, natura, archeologia e cultura, l’isola di sant’Antioco è tutto questo e altro. Il suo centro principale, la cittadina di Sant’Antioco, erede dell’antichissima Sulky, conserva vestigia fenicie e cartaginesi. Numerose le tracce preistoriche attorno: domus de Janas, menhir, nuraghi e tombe di Giganti. Il monumento principale è la basilica di sant’Antioco, edificata sulle uniche catacombe cristiane rinvenute in Sardegna, dove forse fu sepolto il santo martire africano, patrono dell’Isola. La sagra a lui dedicata è la più antica festa religiosa sarda. E poi imperdibili sono le spiagge antiochesi: sulla costa orientale Portixeddu, la più vicina alla città, Maladroxia e Coqquaddus, sul versante opposto lo scenografico Arco dei Baci a is Praneddas e Cala Sapone. Infine le bellezze costiere di Calasetta, l'altro centro dell'isola, nella sua parte settentrionale, dalle spiagge vicine al borgo - Sottotorre, spiaggia grande e Saline - sino al faro di Mangiabarche.