Un polmone verde nell’estremità sud-orientale dell’Isola, uno dei luoghi più amati per rilassanti e rigeneranti escursioni, con un inquilino d’eccezione: il cervo sardo. Con circa 60 mila ettari di territorio, di cui quasi diecimila ricoperti di foreste, il parco regionale dei Sette Fratelli è uno dei più estesi di tutta l’Italia. La sua superficie comprende le punte montagnose e la foresta demaniale omonime, le foreste di Castiadas e quella di Monte Genis, interessando il territorio di una decina di Comuni di Sarrabus e basso Campidano. Burcei è l’unico centro abitato, a 700 metri d’altitudine, completamente circondato dal parco.
Per addentrarti nella sua natura affascinante e rigogliosa, da Cagliari percorrerai l’ex statale 125 ‘orientale sarda’, strada ricca di suggestioni, sino al chilometro 30, al valico Arcu ‘e Tidu (bivio per Burcei). Qui svolterai a destra e, dopo 250 metri, troverai il centro servizi ‘ex caserma Umberto Noci’, in località Campu Omu. Da qui partono numerosi percorsi di mountain bike e sentieri tracciati di trekking, compresi nel tratto sardo del sentiero Italia. I complessi montuosi raggiungono vette di circa mille metri: le più alte sono Serpeddì, monte aguzzo alto 1067 metri, da cui il tuo sguardo dominerà il golfo degli Angeli, e punta sa Ceraxa, uno dei Sette fratelli. Il massiccio - come indica il nome - è costituito da sette vette granitiche intervallate da profonde gole, ricoperto da foreste e attraversato da torrenti: a nord-est si gettano negli stagni del Sarrabus, verso ovest confluiscono nel rio Maidopis, mentre nel versante meridionale scorre il rio sa Ceraxa, che sbocca a Geremeas, nel litorale di Quartu Sant’Elena. L’acqua caratterizza il paesaggio: ti imbatterai in piscine naturali, piccole cascate e rigagnoli che si fanno strada tra rocce granitiche.
Il parco è un trionfo della natura, un ecosistema complesso, con endemismi e peculiarità specifiche. Sui rilievi, a volte aspri e di difficile accesso, predominano la foresta-macchia di lecci, sughere, roverelle, ginestre e un sottobosco ‘mediterraneo’ dai mille profumi e colori, come corbezzoli, timo, lavanda, erica e viburno. A quote più basse, crescono mirto, lentischi, olivastri e ginepri. Oleandri, pioppi e salici contornano le sponde dei ruscelli. La ricca vegetazione è habitat di cinghiali, conigli, lepri, martore, gatti selvatici, nonché specie rare o endemiche. I daini vivono in apposite aree recintate, mentre i mufloni sono stati reintrodotti dal 1987 sul Monte Genis. Nella foresta che ricopre il rilievo gli appassionati di birdwatching potranno osservare le rarissime aquile reali, falchi pellegrini, barbagianni ed esemplari di astore sardo, rapace endemico sardo. È compresa nel parco l’oasi faunistica dei Sette Fratelli - circa sei mila ettari di splendidi paesaggi nei territori di Burcei e Sinnai -, uno degli areali di eccellenza per il cervo sardo, altra razza endemica che qui ha trovato rifugio e vive in gran numero – 2140 esemplari censiti nel 2007 - grazie ad attività di protezione iniziate negli anni Ottanta del XX secolo. All’elegante mammifero è dedicato un museo nel centro servizi dell’ex caserma forestale.
La cornice naturale è di rara bellezza: vertiginosi salti rocciosi e pareti strapiombanti, pinnacoli e torrioni granitici plasmati dall’erosione di acque e vento, canyon e gole, come di Baccu Anigiulus e del rio Picocca, dove spunta l’arco dell’Angelo, monumento naturale in granito rosa. Lo troverai lungo il sentiero che dal centro servizi a Campu Omu porta a punta sa Ceraxa. All’interno dei ‘Sette Fratelli’ meritano una visita anche la grotta fra’ Conti, che una leggenda dice rifugio di un eremita, l’aspro bastione detto su Stumpu ‘e Giumpau e sa Grutta ‘e sa Pipia, ‘la grotta della bambina’. In località Maidopis è stato realizzato un giardino botanico con aula didattica e punto ristoro. Meta ideale di amanti di appassionati di escursioni, alla natura l’oasi coniuga la storia. La rigogliosa vegetazione nasconde resti di epoca neolitica, nuraghi e rovine di un convento. Tra i siti di interesse archeologico, il nuraghe sa Fraigada, che abilmente ingloba nella sua struttura le pareti rocciose, e la tomba di Giganti is Concias, nel territorio di Quartucciu.