Forse non riuscirai a passare in rassegna una per una le quasi duecento nicchie contenenti le reliquie di santi, caso unico tra le chiese in Europa, comunque la tua visita alla cripta della cattedrale di Santa Maria, in piazza Palazzo a Cagliari, resterà indelebile. Oltre ad ammirare eleganza e splendore barocchi, ti incuriosirà la vicenda che ne ha fatto concepire la realizzazione: un arcivescovo-archeologo volle affermare il suo primato nella Chiesa sarda. Nel corso della storia le reliquie sono sempre state oggetto di venerazione e di prestigio. Anche a inizio XVII secolo. L’arcivescovo di Sassari vantava nella basilica di Porto Torres quelle dei santi Gavino, Proto e Gianuario, perciò si considerava il primate della Chiesa sarda. L’arcivescovo di Cagliari Francisco d’Esquivel, di nobile famiglia spagnola, non era d’accordo: ricercò e individuò le sepolture dei santi cagliaritani. Per custodire e venerare le reliquie costruì il santuario dei Martiri, una cripta scavata nella roccia sotto il presbiterio della cattedrale. All’interno, 192 nicchie contenenti altrettante reliquie di martiri cagliaritani. Sopra ciascuna una formella in marmo a bassorilievo indica nome del santo e simboli del martirio.
Il santuario fu inaugurato nel 1618, adorno di marmi policromi, quasi 600 rosoni e opere d’arte rinascimentali, barocche e neoclassiche. Sul pianerottolo c’è il sarcofago in marmo dello stesso arcivescovo e un dipinto del XVII secolo raffigurante la Crocifissione. Tre cappelle compongono la cripta: in quella della Madonna dei Martiri ci sono 66 nicchie. Sopra l’altare, ammirerai una statua della Madonna col Bambino, ai lati San Giuseppe e Sant’Anna. Nella cappella di San Lucifero, vescovo di Cagliari (IV secolo), altre 80 nicchie. Le ossa del santo sono poste sotto la mensa dell’altare, sopra è collocata la sua statua. Nella cappella anche un sarcofago di epoca romana contenente le ossa di Sant’Antioco e il mausoleo in marmo bianco di Maria Giuseppina di Savoia, moglie del re di Francia Luigi XVIII. La cappella di san Saturnino, dedicata al patrono di Cagliari, risale al 1620 e contiene 33 nicchie. Sopra l’altare c’è un sarcofago romano (II secolo d.C.), ritrovato nella basilica di San Saturnino, che ne conserva le reliquie. Altre due sarcofagi custodiscono altri 19 santi. In fondo vedrai il mausoleo di Carlo Emanuele di Savoia, morto a due anni, realizzato nel 1799 da Antonio Cano. Due lunette in marmo, risalenti a inizio 1700, raffigurano San Pietro e la Madonna del Carmine.