Nonostante i rifacimenti avvenuti nel corso dei secoli conserva tracce del suo antico impianto, dove, da secoli, ospita tantissimi fedeli, specie durante i festeggiamenti in onore di uno dei santi più amati dell’Isola. La chiesa di San Giacomo sorge a un chilometro da Ittireddu, in aperta campagna. Si ritiene risalga alla prima metà del XIII secolo, anche se risulta difficile ricostruirne l’aspetto originale per via delle numerose modifiche apportate nel tempo. La facciata, in particolare, ha subito variazioni nell’inclinazione delle falde del tetto e la costruzione del campanile a vela. L’uso dei conci a vista in pietra calcarea, ricavata localmente, è tipicamente medievale, così come l’accenno alla bicromia che potrai osservare nel fianco nord, dove si notano inserti di conci scuri in pietra vulcanica. Questo lato, oltre alla facciata, è l’unico che conserva i conci a vista. Noterai anche una monofora e uno stretto portale murato, con architrave, lunetta e arco di scarico.
Le altre pareti sono intonacate. Nel retro c’è un’abside semicircolare, la cui copertura è a tegole, come negli spioventi del tetto. Al fianco sud, in età tardo-barocca, è stata addossata una loggia: la sua funzione, allora come oggi, è quella di accogliere e ospitare i pellegrini durante le celebrazioni in onore del santo. La devozione nei confronti di Santu Jagu, come viene chiamato dagli ittireddesi, ha origini antiche, anche se non sempre legate al paese attuale: si ipotizza che la chiesa fosse la parrocchiale del villaggio di Cherchedu, scomparso a partire dal XV secolo. Secondo alcuni, inoltre, il suo culto fu ‘conteso’ per un certo periodo dagli abitanti di Ittireddu e Mores. La festa si svolge, come da tradizione, il 25 luglio. La precede una novena, al termine della quale il simulacro viene portato in processione verso la parrocchia di Nostra Signora di Intermontes. Il giorno della festa, una seconda processione attraversa le vie del paese per poi riportare la statua nella sua chiesetta, accompagnata da cavalieri e gruppi folk. Il santuario è inoltre una delle tappe del cammino di Santu Jacu, itinerario devozionale che attraversa chiese e luoghi tradizionalmente legati alla figura del santo. In tema di chiese antiche, A Ittireddu merita una visita Santa Croce, il cui primo impianto è bizantino. Nel territorio, da non perdere le numerose testimonianze archeologiche e le peculiarità naturalistiche, tra le quali spiccano i crateri spenti del Meilogu.