Si adagia lungo la tortuosa strada che da Senorbì conduce a Goni, sulle pendici del colle Pitz’e Pranu, vetta del territorio e punto di passaggio tra due territori storici: le rigogliose piane e leggere ondulazioni della Trexenta e le aspre alture del Gerrei. San Basilio è un piccolo paese di mille e 200 abitanti, che deve il nome al santo vescovo di Antiochia, a cui una comunità di monaci greco-bizantini, i basiliani appunto, intitolò intorno al IX-X secolo un sontuoso monastero. Attorno ad esso si aggregò il primo centro abitato di Sanctu Basil de Montis, come era chiamato nel Medioevo.
Il monastero nacque sui ruderi di terme di epoca romana (II secolo d.C.), delle quali tutt’oggi osserverai le condotte per l’acqua, tratti di grandi strutture murarie e tre piccoli ambienti: una camera centrale absidata, suddivisa in tre vani, una casetta dove noterai un piccolo affresco raffigurante il cielo stellato, e un terzo ambiente che conserva il tetto.