Qui, una volta, tra boschi e pareti granitiche, passava un treno. Erano i decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, i vagoni trasportavano soprattutto il pregiato sughero gallurese. La linea si estendeva per soli 27 chilometri e attraversava un territorio pressoché disabitato, ma era considerata tra le più belle dell’Isola: partendo dalla stazione di Monti, i binari si sviluppavano lungo un tracciato adattato alla natura del territorio, ‘tuffandosi’ nella macchia e attraversando sugherete, per poi salire costeggiando le pendici orientali del monte Limbara e incontrando vecchie fermate, caselli e ponti, fino alla stazione di Calangianus.
Oggi i binari hanno lasciato posto a ruote e pedali: il silenzio, rotto solo dallo sfrecciare della bici sulla pista sterrata, ti accompagnerà lungo un itinerario nel quale viaggerai indietro nel tempo, dalla fermata tuttora attiva di Monti-Telti, per lunghi tratti, esattamente dove transitava la ferrovia. Dal ‘paese del sughero’, Calangianus, vale poi la pena proseguire a ovest, dove si celano nuraghi, tombe di Giganti e fonti sacre ancora attive, per concludere il viaggio a Tempio Pausania, tra edifici e piazze ‘scolpiti’ nel granito e luoghi legati al ricordo di Fabrizio de Andrè.
Nel corso delle tre tappe, impossibile non fermarsi a degustare il bianco ‘principe’ di questi territori: sei nella terra d’elezione del Vermentino di Gallura DOCG, i suoi vigneti punteggiano una parte di Gallura piena di emozionanti sorprese.