Centro abitato e campagne circostanti si estendono ai piedi di un lieve rilievo sul quale è issato un crocifisso. Sarroch è un paese di oltre cinquemila abitanti distante circa venti chilometri da Cagliari. Case a corte di mattoni di fango e pietra, con bei portali, decorano il centro storico. Risplende villa d’Orri, unica dimora reale dell’Isola. Edificata a fine XVIII secolo, è stata residenza estiva dei Savoia (re Carlo Felice e regina) e conserva meravigliosi arredi e un bel parco. Durante la Festa di Sant’Efisio (primo maggio), è sede d’accoglienza e pernottamento del simulacro del santo, nel percorso verso Nora: il passaggio è un momento suggestivo e sentito dalla comunità sarrochese. Il giorno successivo il cocchio riparte in pellegrinaggio attraversando il paese in direzione Villa San Pietro. Altra intensa celebrazione è in onore della patrona, santa Vittoria, a fine settembre. A XVI-XVII secolo risale l’impronta spagnola: le torri d’avvistamento di Antigori, del Diavolo e della Zavorra. Dagli anni Sessanta del XX secolo gli insediamenti petroliferi hanno reso Sarroch un rilevante polo petrolchimico del Mediterraneo: raffinerie e indotto hanno favorito sviluppo economico e demografico. Il suo territorio arriva sino alle borgate marine di Perd’e Sali e Porto Columbu, che si affacciano su un moderno porto turistico, punto di partenza per le splendide spiagge di Pula e Chia (Domus de Maria). Verso l’entroterra confina coi rilievi del basso Sulcis: sono aree ricoperte da fitta macchia mediterranea e rigogliose foreste. Spicca monte Nieddu, parte di una tra le più vaste aree verdi d’Europa, dalla riserva Wwf di monte Arcosu all’oasi di Gutturu Mannu, sino alle foreste di Pantaleo, Is Cannoneris e Pixinamanna. Dal Nieddu al monte Maxia, percorrerai sentieri di trekking in uno spettacolo della natura di duemila e 500 ettari tra querce secolari, lecci, pioppi, lentischi, oleandri, ginepri e lentischi, irrorati da torrenti, mentre l’aria è profumata da sughere e mirto.
Le maggiori testimonianze archeologiche sono dell’età del Bronzo (II millennio a.C.): una ventina di nuraghi, tra cui molti associati a vicine tombe di Giganti. Spicca sa Domu e s’Orku ma il complesso più interessante è nuraghe Antigori: su una cima rocciosa potrai visitare una sua torre superstite, della quale è integra la copertura a tholos, e osserverai una cinta muraria e basi di capanne di un villaggio. Dagli scavi sono emerse ceramiche (oltre a pezzi di ferro cipriota) nuragiche e anche micenee, provenienti da Argolide, Creta, e Cipro, risalenti a XIV-XII secolo a.C.: una prova inconfutabile di scambi fra civiltà nuragica e micenea.