Tre nuraghi, un dolmen, una tomba di Giganti e un pozzo sacro ancora ‘vivo’, il tutto racchiuso in poche centinaia di metri quadri in un’area che ha da sempre ispirato un’atmosfera mistica, come suggerisce il suo stesso: ‘monte di Dio’. Il complesso di Monti di Deu sorge nelle campagne di Calangianus, centro della Gallura profonda, tra i boschi e le rocce granitiche del Limbara. Non poteva che essere il granito il materiale con cui furono edificate le strutture, alcune ancora in buone condizioni.
Il nuraghe Agnu rientra nella tipologia ‘a corridoio’, con pianta a ferro di cavallo, soluzione usata per sfruttare le emergenze naturali del terreno. Accederai tramite un ingresso trapezoidale architravato, che immette in un corridoio. Ai suoi lati noterai aprirsi tre ambienti: sulla sinistra, una cella cupolata, sulla destra un cunicolo che conduce a una cavità naturale, mentre attraverso un’altra apertura si giunge a un vano rettangolare. Accanto al nuraghe noterai l’omonimo dolmen.
Sulla cima di un piccolo rilievo, ai cui piedi il rio Pagghjolu, sbarrato dalla diga Monti di Deu, forma un laghetto, è stato eretto un secondo nuraghe, conosciuto con lo stesso nome che accomuna località, monte e diga. È un nuraghe di tipo misto, a corridoio e a tholos. L’ingresso conduce a un passaggio dal quale si accedeva a una torre, dove si trovava una camera a tholos (falsa cupola), oggi in parte crollata.
In una piana a nord-est del monte noterai tracce di un recinto, di filari di blocchi granitici e la base di una cinta muraria: qui forse sorgeva il nucleo del villaggio nuragico, difeso da un altro nuraghe, identificato con il nome Bonvicinu.
Nel cuore di una sughereta visiterai la tomba di Giganti di Pascareddha, datata al Bronzo medio-recente (XVII-XV secolo a.C.). La sepoltura è della tipologia a ortostati, con un’esedra formata da lastre di granito infisse a coltello sul terreno e un corpo tombale absidato lungo dodici metri, realizzato in filari di blocchi granitici. Uno degli elementi principali e meglio conservati del parco è la fonte sacra Li Paladini, anch’essa immersa nel verde. La struttura muraria è sorprendentemente intatta e la vena sorgiva è ancora attiva. La camera del pozzo è preceduta da un atrio di forma irregolare e contiene una grossa pietra con una canaletta per lo scolo dell’acqua. La copertura è a semicupola, chiusa con due lastre di granito. Non ci sono gradini, perché la sorgente raggiunge la superficie del suolo.
Non solo archeologia, Monti di Deu è una località suggestiva anche per gli scenari naturalistici, circondata da boschi di sugheri, querce e ontani, con alberi monumentali, e attraversata da sentieri con ponticelli in legno che cavalcano ruscelli, da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Sullo sfondo il profilo imponente del Limbara.