Adagiata nella bassa valle del Coghinas, accompagna il terzo fiume dell’Isola sino alla foce, e s’affaccia al centro del golfo dell’Asinara, attorniato da paesaggi verdi. Valledoria è un centro agricolo e turistico di oltre quattromila abitanti, che ha come coltivazione di punta i carciofi, protagonisti ad aprile di eventi cultuali e base della tradizione gastronomica locale, e come forte tradizione artigiana, la lavorazione di oro e corallo. È Comune autonomo dal 1961, nato dalla fusione delle località Baia Verde, Codaruina, La Ciaccia, La Muddizza, Maragnani, San Pietro (e Santa Maria Coghinas, poi resasi indipendente nel 1983), prima frazioni di Castelsardo e Sedini. Il centro è Codaruina, il cui nome indica la ‘periferia delle rovine’ dell’antica e gloriosa città di Ampurias. L’agglomerato originario si formò dall’afflusso di imprenditori agricoli galluresi che occuparono le fertili e vaste pianure spopolate, mentre il toponimo ‘Valle dei Doria’ deriva dalla nobile famiglia ligure che dominava l’Anglona nel XIII secolo.
Tra fine XX e inizio XI secolo sorsero numerose strutture ricettive e servizi turistici a valorizzare i sette chilometri di litorale di sabbia soffice e dorata, interrotto solo da foce del Coghinas e qualche roccia a Maragnani. La spiaggia di San Pietro a mare offre il contrasto cromatico fra sabbia chiara e azzurro del mare, quella di baia delle Mimose è una distesa di sabbia candida incorniciata da dune ricoperte di verde. San Pietro e La Ciaccia sono mete di appassionati di wind e kite surf di tutta Europa. L’intero territorio è un tuffo nella natura: la piana è punteggiata da abbondanti orti, lussureggianti boschi di pini ed eucalipti, dolci rilievi e tanta acqua: quella del Coghinas prima di immettersi in mare forma un ristagno di oltre 50 ettari, la zona lacustre della spiaggia di Valledoria, abitata da aironi, anatidi, fischioni, germani e, lungo gli argini, nei canneti di giunchi, tamerici e salici, da folaga, gallinella d’acqua e porciglione. Nelle acque salmastre nuotano spigole e cefali. L’area è ideale per escursioni a cavallo, trekking, snorkeling, kayak, pesca sportiva e vela.
Il territorio fu interessato da insediamenti prima sulle colline della Muddizza poi in pianura, man mano che la palude cedette il passo al terreno coltivabile. La fertilità, il comodo accesso dal mare e la navigabilità di parte del fiume contribuirono alle fortune di Ampurias, cui la Chiesa sarda riservò grande importanza: fu tra le prime sedi episcopali del nord, mantenne l’autorità sino al 1503 e si potenziò inglobando la diocesi di Civita (Olbia). La foce del Coghinas costituì un sistema portuale integrato, che gli scavi in località Zilvara e Santa Maria Maddalena, hanno contribuito a portare alla luce. A documentarne l’evoluzione il museo archeologico del paese, che espone anche steli provenienti da una necropoli romana.