Ai piedi della falesia si aprono anfratti e cavità. Sul lato occidentale troverai la grotta di Canal Grande, scavata dal mare, parzialmente sommersa e lunga circa 150 metri. Il tunnel attraversa il promontorio da parte a parte, a pelo d’acqua.
La forma ricalca pittorescamente l’inclinazione degli strati rocciosi. La luce che si riflette su falesia e turchese del mare crea un gioco di colori stupendo. Rimarrai incantato anche alla vista dei marosi che, spinti dal maestrale, si infrangono sull’ingresso. Sotto la parete rocciosa a nord, a Punta Cubedda, si apre la grotta delle Spigole, che deve il nome agli effetti della luce che si infrange sul calcare eroso dall’acqua.
Un tempo la valle fu punto d’imbarco per i minerali, percorsa dai mezzi delle miniere: oltre a Canal Grande, nelle vicinanze si trovano Montecani, chiusa da tempo, e Acquaresi, tuttora in attività. Il paesaggio è stato profondamente segnato: le valli sono costellate da scavi a cielo aperto, laverie, pontili, mulattiere, ferrovie, edifici industriali, abitazioni dei minatori e gallerie, alcune scavate appositamente per raggiungere la spiaggia, come a Porto Flavia.
Potrai visitare Canal Grande via mare, partendo da Portovesme, Carloforte o Calasetta, ammirando sul percorso i faraglioni di Pan di Zucchero, le falesie violacee di Fontanamare e Porto Flavia, sino all’incantevole Cala Domestica. O via terra punto con partenza da Masua: un itinerario di trekking lungo ma non difficile segue le tracce del lavoro minerario. Dall’altopiano di Nebida si scende sino alla cala: un panorama impareggiabile.