Incorniciato dalla catena montuosa del Marghine, con cime oltre i mille metri, sorge su un colle a 500 metri d’altitudine in un territorio rigoglioso, irrorato da sorgenti e corsi d’acqua e ammantato da boschi di castagni, lecci, roverelle, tassi e querce secolari. Lei, attestato per la prima volta nel condaghe di santa Maria di Bonarcado (XI secolo) come Lee, è un paesino di quasi 600 abitanti della provincia di Nuoro, che fa parte dei borghi autentici d’Italia. Il suo fascino è legato a scorci paesaggistici di rara bellezza, Primaghe e Nidu e Corbu, cime scelte come nidi da maestosi rapaci, Baita e parco di Zuncos con affascinanti sentieri di trekking nella natura incontaminata, singolarità dei monumenti preistorici e legame con la tradizione.
Fertilità e rigogliosità del territorio contribuiscono alla sua economia agricola, con produzioni cerealicole, di legumi, lino, canapa, alberi da frutto, vino e olive, da cui deriva un ottimo olio. Rinomato anche l’artigianato tessile, specie tappeti e lavorazione della lana. Lei si distingue anche per squisiti dolci (pirichittos, pabassinas, sebadas, sospiros e casalinas), pani, come carasau e zicchi, formaggi, carni e salumi. Li potrai assaporare nelle feste di sant’Isidoro (metà maggio) e di san Marco evangelista (24-25 aprile), caratterizzata dal pane cogones de santu Marcu e da processione sino al santuario campestre.
A poca distanza dal borgo, immerse nella natura, numerose testimonianze di un territorio abitato sin dal Neolitico: due domus de Janas nella località di su Ferrighesu e Muros, sei nuraghi e tre tombe di Giganti. Nel XIX secolo, in un ripostiglio votivo nuragico, sono stati rinvenuti frammenti in bronzo di accette, asce, pugnali, lance, armille e statuette. Ritrovati in tempi più recenti, da sa Tanchitta, arrivano due cuspidi e puntali bronzei, macinino in pietra e una moneta dell’imperatore Traiano, da Beraniles un bracciale bronzeo di epoca punica (oggi al museo G.A. Sanna di Sassari) e da Calafrighedu pezzi di giare romane. Oggetti e ceramiche di età medievale sono venuti alla luce in un boschetto all’ingresso del paese e vicino alla chiesa di san Michele arcangelo (del XIII secolo), in origine campestre, oggi in pieno centro abitato. Il piccolo edificio a navata unica coperta con tetto a due falde, ha un portale con arco a tutto sesto fatto di conci bicromi e, sul lato destro, un campaniletto a vela.