Nel Medioevo limite meridionale del giudicato di Gallura, oggi confine tra le province di Nuoro e Sassari, si distende ai piedi del monte Calvario, circondato dalla catena del Monte Albo e dai rilievi granitici dei paesi vicini. Lodè è un centro montano dell’alta Baronia di mille e 700 abitanti, che fa parte dei borghi autentici d’Italia, il cui territorio è reso fertile da sorgenti e riu Mannu che forma la cascata di sos Golleos. Il paese di tradizione agropastorale ha case in pietra con balconi in legno, strade ‘spezzate’, vicoli stretti e portici, disposti attorno a chiese medioevali: la parrocchiale di Sant’Antonio abate, in onore del quale si accendono i fuochi a metà gennaio, le chiese de su Rimediu e della Vergine d’Itria. Caratteristica è quella campestre di San Giovanni battista, festeggiato a fine giugno con un palio in suo onore. Molto sentito il carnevale con maschere tipiche del paese (sas mascheras nettas e su Maimone) e suggestivi i riti della Settimana Santa. Nel corso delle celebrazioni assaporerai le specialità gastronomiche. A iniziare dai pani: calistros, coccone, simula, cozzulasa (con ricotta o pezzi lardo) e cocconeddu chin s’ovu, per Pasqua. Tra le ricette spiccano sa manicatura con maiale o pecora, patate, cavolo, ceci e cipolla, e su pane vratau con strati di carasau ‘sbollentato’, sugo, pecorino e uovo. Dolci tipici sono amarettos con pasta di mandorla, aranzata, con mandorle e buccia d’arancia, e orugliettas, con pasta sfoglia e miele.
Nel territorio di Lodè ricade parte del parco di Tepilora, una delle aree più rigogliose dell’Isola con quasi ottomila ettari di foreste incontaminate (premiata dall’Unesco nel 2017). Comprende altopiano e boschi di Sant’Anna, con un suggestivo santuario dedicato alla santa, parte della foresta di Usinavà, punteggiata da rocce modellate in varie forme, e il Monte Albo, imponente bastione di rocce calcaree chiare, con gole, doline, grotte, burroni, vette oltre i mille metri e la bianchissima punta sos Aspros, un’oasi faunistica popolata da mufloni e sorvolata da aquile reali. Il parco si estende dai boschi di Tepilora sino alla foce del Posada, elemento di connessione tra montagna e mare. Nel suo delta nidificano aironi, cavalieri d’Italia e fenicotteri ed è contesto ideale di escursioni in kayak. Troverai itinerari segnalati, un tempo sentieri di carbonai, con siti preistorici e pinnettos, antiche dimore dei pastori. Per i trekker, ideali i percorsi sino a punta Cupetti. Le prime tracce umane a Lodè risalgono al Neolitico, alcune domus de Janas, qui dette calas ‘e sos naneddos (grotticelle dei nani). La maggiore testimonianza dell’età del Bronzo è il nuraghe sa Mela, sul monte Prana, dove vedrai anche le fondamenta degli antichi villaggi di sos Lothos e Thilameddu.