Dall’alto di una collina domina oggi la marina di Sarrala, con vista sull’ampia e splendida Foxi Manna, così come un tempo faceva la guardia a un porto costruito accanto alla spiaggia, sulla foce di un fiume. L’Alèri, costruito circa 3500 anni fa, è il nuraghe meglio conservato tra le decine di nuraghi scoperti nel territorio di Tertenia. Dieci chilometri separano il centro principale del sud dell’Ogliastra dal sito archeologico, raggiungibile lungo la strada che conduce dal paese alla sua marina, passando per capo Sferracavallo. Parcheggiata l’auto, prenderai un sentiero, passeggiando tra natura selvaggia e testimonianze del passato remoto.
È un nuraghe di tipo complesso e di grande impatto scenico, costituito da una torre centrale coperta a tholos, costruita all’inizio del Bronzo medio (XV secolo a.C.), alla quale nel corso dei secoli, ossia sino all’XI a.C., si sono aggiunte altre tre torri secondarie, disposte lateralmente e frontalmente rispetto al mastio e raccordate da cortine murarie rettilinee e collegate internamente da corridoi coperti. Che la struttura risalga alla fase arcaica dell’età nuragica è confermato dall’uso di massi granitici, di varia dimensione, non lavorati e disposti su filari irregolari.
Dall’ingresso architravato parte un corridoio lungo sette metri che conduce, a metà percorso, a un vano scala, oggi ostruito dai vari crolli, e in fondo a una camera circolare, del diametro di quattro metri e mezzo e alta circa otto. Presenta un caratteristico pavimento ribassato e due nicchie con copertura a ogiva. Sul pendio della collina vedrai i resti di murature circolari e ovali, forse appartenenti a un villaggio, frequentato anche successivamente, in epoca punico-romana e non ancora scavato.
Tertenia è un affascinante mix di paesaggi tra mare e montagna. La sua lunga marina è fatta di spiagge di sabbia chiara e sottile, intervallate da coste rocciose: oltre a Foxi Manna, non perdere Foxi de Murdegu, sormontata dalla torre di san Giovanni di Sarrala del XVI secolo. Secondo tradizione, il paese sarebbe sorto qui, poi spostato per difendersi dalle incursioni saracene. A ridosso del litorale troverai pianure e colline coperte di macchia mediterranea e punteggiate da testimonianze preistoriche. Le prime tracce di insediamento risalgono al Neolitico finale IV-III millennio a.C.), mentre nell’età del Bronzo è riscontrabile un’altissima densità di popolamento: quasi 80 nuraghi, una trentina di tombe di Giganti, circa venti villaggi nuragici e un pozzo sacro. Lungo la marina di Sarrala, troverai un altro nuraghe, il Nastasi, i cui ritrovamenti ceramici sono esposti al museo G.Sanna di Sassari.