È un sito fondamentale dell’archeologia sarda, tanto da dare il nome alla prima cultura preistorica diffusa sull’intero territorio isolano, considerato pure che i reperti rinvenuti mostrano un livello tecnico stupefacente per l’età in cui furono realizzati. La grotta di San Michele si trova a Ozieri, ai margini del centro abitato. La cavità si è generata grazie all’azione di un corso d’acqua – oggi scomparso – dentro un massiccio calcareo, che ha ‘disegnato’ un sistema di gallerie, cunicoli e sale, articolate attorno a un ramo principale. Oggi la grotta ha uno sviluppo di circa 160 metri, una sessantina dei quali percorribili, e ‘scende’ nel sottosuolo per circa 80 metri. L’origine del nome non è casuale: in passato nei dintorni sorgeva una chiesa dedicata all’arcangelo Michele, che la tradizione vuole ‘protettore’ contro le entità malvagie che si pensava abitassero luoghi rupestri e sotterranei.
Ammirerai ambienti ‘decorati’ da stalattiti e crostoni di alabastro calcitico. Di tanto in tanto, sentirai il suono delle gocce d’acqua che precipitano al suolo, a testimoniare il fatto che la grotta, nonostante la sua lunghissima storia, è ancora ‘viva’. Lo era già nel Neolitico finale, tra 3200 e 2800 a.C., infatti, a questo periodo risalgono le testimonianze che hanno contribuito a definire i caratteri della Cultura di San Michele (o Cultura di Ozieri). Si tratta della prima facies culturale di cui si hanno tracce diffuse capillarmente in tutto il territorio sardo, una fase caratterizzata da intenso sviluppo demografico, evoluzione nello sfruttamento delle risorse agricole e realizzazione di domus de Janas, tombe a corridoio, dolmen e menhir. La grotta fu usata a scopi funerari e di culto, come testimoniano i suoi reperti, oggi custoditi nel civico museo archeologico di Ozieri, nel museo archeologico nazionale di Cagliari e nel museo nazionale Sanna di Sassari, dove è esposto il manufatto più celebre, la pisside con motivi a spirale corniformi e protomi di ariete. Tra gli altri ritrovamenti, spiccano ceramiche con influenze orientali, di fattura superiore a quelle prodotte durante le successive facies, coltellini in selce e ossidiana, tripodi, vasi a cestello e un idolo raffigurante la Dea Madre.
Nel tour culturale a Ozieri e dintorni, spazierai tra archeologia, architettura, arte e tradizione. Nella piana di Chilivani sorge la maestosa basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, uno dei più suggestivi edifici religiosi medievali dell’Isola. Non molto distante dal santuario, troverai l’ippodromo di Chilivani, ‘storico’ impianto ippico isolano, espressione della radicata e rinomata tradizione ozierese nell’allevamento equino. Da non perdere anche la cattedrale dell’Immacolata, il museo diocesano di arte sacra e il museo dell’arte molitoria ‘Galleu’, ospitato in un antico mulino.