Vicino alla frazione di Pratobello, a circa 15 chilometri da Fonni, il paese più ‘alto’ dell’Isola, spunta una necropoli nuragica: quattro tombe di Giganti simili fra loro sorgono su un pianoro al centro della splendida vallata del riu Madau, ai piedi del passo di Corr’e Boi, detto così perché sembra una gigantesca testa di bue. Le sepolture, risalenti all’età del Bronzo recente o finale e forse collegate al vicino villaggio nuragico di Gremanu, sono disposte ad anfiteatro e rivolte verso il sole nascente. Sono state scavate e indagate, tra 1982 e 1986, dal ‘padre’ degli archeologi sardi Giovanni Lilliu: due di esse sono ben conservate.
Dopo aver attraversato un sentiero all’ingresso dell’area archeologica, incrocerai sulla destra la prima tomba: è la più antica e ha l’aspetto di un sarcofago fatto di grandi lastre di granito infisse sul terreno, che delimitano la camera sepolcrale. Sui lastroni vedrai raffigurati motivi magico-religiosi e coppelle. Uno è la Stele di Madau: presenta simboli legati al ciclo della Natura o, forse, alla costellazione delle Pleiadi. La tomba successiva è la più monumentale: ha una camera funeraria lunga 22 metri e un’ampia esedra (24 metri di corda) con banconi-sedili (per le offerte votive), che delimita lo spazio per le cerimonie funebri. Nel luogo sacro, attorno a un focolare (visibile), si riunivano i parenti dei defunti. Al centro dell’esedra un portello d’ingresso con architrave su cui poggiava, forse, il fregio a dentelli formato da due blocchi sovrapposti orizzontalmente, che ora giace a terra. Dall’ingresso accederai alla camera funeraria, quasi intatta, realizzata con blocchi di pietra perfettamente squadrati e disposti orizzontalmente. La copertura è a ogiva, la pavimentazione faceva parte di una tomba più antica. La terza tomba, a fianco e simile alla precedente, si caratterizza per una grande esedra che protende i bracci fino a chiudere un’ampia area circolare. Al centro si apre l’ingresso della camera funeraria. Come la precedente, fu ricostruita su resti di una tomba dolmenica più antica: lo noterai dalla differente tecnica muraria. La quarta tomba non è ancora stata esplorata. Nella necropoli sono stati ritrovati interessanti reperti: vasellame nuragico, betili in trachite, bracciali di bronzo e perline per collana in pasta vitrea.