Ricoperto da una coltre di muschio verdissimo e sepolto sotto polveri plurimillenarie, è noto come sa Reggia e sta al centro dello scenario incantato, tra boschi e prati, di Foresta Burgos, una delle oasi naturali più belle dell’Isola. Il nuraghe Costa è un’imponente fortezza preistorica, tra le più grandi, spettacolari e meglio conservate della Sardegna: per millenni fu centro di controllo dei paesaggi fiabeschi del Goceano. Lo raggiungerai in cima a un rilievo alto 800 metri, percorrendo un sentiero di un chilometro in località su Pranigheddu de s’Unighedda, passando per le scuderie Costa. La strada attraversa una parte fittissima della lussureggiante foresta di querce e lecci secolari - regno di cavalli di varie razze - di Burgos, borgo medioevale da cui dista dieci chilometri circa.
L’architettura, risalente al XIV secolo a.C., occupa 450 metri quadri e comprende un nuraghe pentalobato, costituito da torre centrale (mastio) e bastione con quattro torri minori, un villaggio e un possente antemurale. L’ingresso principale a ogiva immette in un andito che conduce alla scala per i piani superiori. Il mastio in blocchi di basalto ha un diametro di 14 metri e si affaccia su un cortile, da cui si aprivano i corridoi d’ingresso alle torri secondarie, di una di esse vedrai parte delle pareti. Intorno al bastione si estende il villaggio, del quale sono state individuate a oggi circa 40 capanne circolari, abitate, secondo gli studi, da un centinaio di famiglie (400-500 persone): noterai con chiarezza le fondamenta di alcune con perimetro di circa dieci metri. L’elemento che maggiormente caratterizza e rende unico nell’Isola il monumento, è l’antemurale affacciato su un dirupo: è una struttura difensiva quasi intatta, costruita con enormi massi incastrati, oggi lunga 70 metri e alta tre, che conserva eccezionalmente il ‘cammino di ronda’, come quello dei castelli medioevali, largo oltre un metro. Si tratta di una costruzione militare imponente per quei tempi, nonché inespugnabile: qui le legioni romane non arrivarono, non conquisteranno mai questo ‘castello’ e i monti del Goceano.
Il villaggio fortificato, fortezza più grande de su Nuraxi di Barumini, era forse ‘capitale’ di un vasto territorio costellato di nuraghi interconnessi visivamente: era la terra degli Ilienses, popolazioni di guerrieri, contadini e pastori, descritte da Tito Livio e altri storiografi antichi. Negli scavi non sono stati trovati solo reperti nuragici, compresi una fibula e un ago bronzei. Nella zona sorgono anche due tombe di Giganti e un cromlech: la presenza di questa struttura megalitica a circolo - frequente in Gran Bretagna e nel territorio di Laconi, ricco di menhir – data la frequentazione della zona a prima dell’età nuragica, tra Bronzo antico e la primissima fase nuragica (XVII-XVI secolo a.C.). Altre testimonianze prenuragiche del territorio sono le domus de Janas di s’Unighedda e la necropoli sa Pala Larga. A proposito di regge, il monumento-simbolo di Burgos è il castello del Goceano, fortezza ai piedi della quale è sorto il borgo, costruita nel 1134 per sorvegliare i confini del giudicato di Torres: osserverai i resti della cinta muraria, la massiccia torre quadrata e una cisterna. La sua storia e quella di altre fortezze è raccontata nel museo dei castelli di Sardegna, in una ottocentesca dimora del paese.