Oltre venti metri di lunghezza, quasi altrettanti quelli misurati dall’arco dell’esedra, a formare la struttura di un’antichissima sepoltura incastonata in un anfiteatro naturale, con le creste dei monti di Baunei come quinta scenografica. La tomba di Giganti di Osono è uno dei gioielli del patrimonio nuragico ogliastrino, situato in una vallata di Triei. Il monumento funebre presenta un aspetto particolare, dovuto alla pendenza del terreno, con un tumulo – il cui lato sud è gradonato - ed elementi di rinforzo alle spalle dell’esedra semicircolare.
L’ingresso è architravato e introduce alla camera funeraria, lunga poco più di dieci metri. È costruita con blocchi di granito in filari aggettanti, mentre nel tumulo sono stati usati anche scisto e calcare. La copertura è a piattabanda, ne vedrai ancora in posa sette grandi lastroni. L’esedra, forse realizzata durante una seconda fase costruttiva (intorno al X secolo a.C.) conta dodici monoliti granitici infissi a coltello sul terreno. Grazie ai materiali rinvenuti durante le campagne di scavo è stato possibile datare la frequentazione del sito dal Bronzo medio (XVI a.C.) all’età imperiale, in quanto alcuni reperti risalgono sino al III secolo d.C. Da allora la tomba è sempre rimasta nascosta, ‘protetta’ da terriccio e da fitti cespugli di lentischi e rovi. Attorno, noterai tracce di altri ambienti non ancora indagati, la cui funzione rimane per ora sconosciuta. Oltre al Supramonte di Baunei, la vista dal pianoro dove sorge la tomba ti permetterà di ammirare le colline circostanti a nord e a ovest, mentre in direzione sud-est la tua vista si aprirà sulla vallata di Ardali, giungendo fino a scorgere in lontananza il litorale di Arbatax.
Proseguirai l’esplorazione delle testimonianze nuragiche nel territorio di Triei spostandoti per due chilometri in direzione sud-est: nei pressi di una sorgente, troverai i resti del complesso nuragico di Bau Nuraxi. Lo costituiscono un nuraghe, un antemurale e un ampio villaggio di capanne circolari e rettangolari absidate, queste ultime addossate al profilo interno della cinta muraria. Il nuraghe è di tipo complesso: al mastio furono addossate due torri secondarie, mentre attorno vi correva l’antemurale curvilineo, che inglobava altre quattro torri. Dall’archeologia all’arte: Triei merita una visita per i suggestivi murales che impreziosiscono gli scorci del suo centro storico. Un affascinante patrimonio pittorico è custodito anche nella parrocchiale, dedicata ai santi Cosma e Damiano: ammirerai una serie di affreschi del XVIII secolo, attribuiti alla bottega Are di Nuoro.