Identifica la storia di città e territorio di Oristano, custodendo eredità preziose. Il museo Antiquarium arborense nacque nel 1938 come terzo polo museale della Sardegna, grazie l’acquisizione da parte della municipalità oristanese della collezione di Efisio Pischedda, avvocato che, abbinando attività forense e passione per l’archeologia, realizzò nel XIX secolo la più cospicua collezione privata dell’Isola, composta da reperti provenienti da Tharros e dalla penisola del Sinis.
Rinnovato nel 2016 e dotato di una parete e tavolo multitouch e modelli 3D interattivi, il museo conserva un patrimonio di circa diecimila beni culturali e archeologici, composto oltre che dalla collezione Pischedda, anche da quelle Carta, Sanna Delogu, Pau, Cominacini-Boy e D’Urso-Vitiello. La loro esposizione è ospitata nell’elegante e neoclassico palazzo Parpaglia, dal 1992 sede dell’Antiquarium, intitolato al suo primo curatore Giuseppe Pau. Ai reperti, che abbracciano un arco cronologico dalla preistoria al Medioevo, si affiancano due plastici ricostruttivi, la Tharros di tarda epoca romana (IV d.C.) e Oristano nell’età giudicale (XIV), quando la capitale del giudicato d’Arborea fu protagonista della storia isolana.