Si arrampica solitario a oltre 700 metri d’altitudine sulle pendici nord-orientali del monte Arcuerì, sovrastando la valle del rio San Gerolamo, protetta da bastioni calcareo-dolomitici e dirupi ricoperti da boschi. Con meno di 600 abitanti, Ussassai è il borgo più piccolo della Barbagia di Seulo, nonché il suo centro più orientale, alle porte dell’Ogliastra, sulla statale 198 che collega Seui a Lanusei. Il paese offre punti panoramici mozzafiato: attorno le pareti cangianti dei tacchi ogliastrini hanno assunto forme, modellate dal tempo, riferibili anche a grandi personaggi del passato, come lo spuntone detto ‘Dante’, simile al profilo del massimo letterato. I torrioni calcarei hanno determinato un secolare isolamento del paesaggio contribuendo a conservarne la selvaggia bellezza. Il territorio è ricco di sorgenti e foreste di lecci, querce e macchia mediterranea, dove potrai fare escursioni di trekking e biking, in particolare nei boschi di Takiggeddu, su Piss’e Irtzioni e Niala.
Nel territorio di Ussassai rientra anche una porzione di Montarbu (in gran parte del Comune di Seui), vero e proprio gioiello di natura incontaminata, una delle foreste sarde più suggestive, nonché oasi faunistica dal 1980, ripopolata anche con daini e mufloni e sorvolata da aquila reale e falco pellegrino. Potrai visitare il suggestivo scenario di aspri rilievi e lussureggiante vegetazione anche in modo alternativo a bordo del Trenino verde, che fa sosta sulla linea Mandas-Arbatax nell’antica stazione di Ussassai, inaugurata nel 1893, oggi usata solo per servizi turistici.
Nel paese, di origine antichissima e tradizione agropastorale, si distinguono la parte bassa, con casette in pietra, e la parte alta, maggiormente estesa, con case moderne. La parrocchiale, che custodisce un prezioso ostensorio del 1625, è dedicata a san Giovanni battista, patrono festeggiato a fine agosto. Qualche settimana prima (10 agosto) si celebra san Lorenzo. Ussassai è famoso per le mele ‘a guancia rossa’, gustose protagoniste della sagra delle mele a fine ottobre con degustazioni di prelibatezze come i culurgiones cun sa mècuda e is coccois prenas. Altro appuntamento immancabile è sa Coja antiga, tra metà e fine agosto, rievocazione storica del tradizionale matrimonio paesano. In località santu Gironi, a pochi chilometri dall’abitato, troverai il santuario campestre di san Salvatore, risalente al XII secolo, in stile romanico-bizantino. Intorno sono disposte a semicerchio casette in pietra, le caratteristiche cumbessias, alloggi per i fedeli durante i festeggiamenti in onore di san Salvatore e san Gerolamo (rispettivamente 12 e 30 settembre). La chiesa era forse parrocchiale dell’antico villaggio di Trobigitei, scomparso durante l’età aragonese.