Dalla sua posizione panoramica ammirerai un paesaggio mozzafiato, ma ciò che incuriosisce maggiormente sono le sue misteriose decorazioni, non a caso è teatro di una curiosa leggenda. La chiesa di San Bachisio si trova appena fuori dall’abitato di Bolotana, sul ciglio di un’altura dalla quale lo sguardo si estende a nord verso i monti del Goceano e a sud verso la media valle del Tirso. L’impianto originale risale probabilmente al XIII secolo, ma l’attuale edificio è frutto di una ricostruzione in forme tardogotiche avvenuta per commissione di una nobile dama del paese e realizzata nel tardo XVI secolo dall’architetto cagliaritano Michele Puig.
La consacrazione risale al 1598, come è documentato in un’iscrizione della facciata, che si presenta divisa orizzontalmente da una sottile cornice, con l’ordine inferiore dominato dal portale architravato e affiancato da coppie di semicolonne. Quelle interne sono tortili, con lo stesso motivo che si ripete nell’architrave. Inseriti in mezzo alle coppie noterai una serie di bassorilievi alternati a motivi geometrici. Le figure mostrano teste animali, guerrieri armati e suonatori seminudi. L’ordine superiore mostra un rosone cigliato, con ai lati due nicchie attualmente vuote. Fianchi e parete absidale sono rinforzate da robusti contrafforti. L’aula è a navata unica con cinque cappelle per lato. La volta è a botte, suddivisa in campate da arcate a sesto acuto. In una delle cappelle, adibita in tempi recenti a ingresso secondario, vedrai una preziosa acquasantiera. Nell’arco dell’ultima cappella del lato sinistro osserverai uno l’elemento più controverso dell’edificio: è un bassorilievo raffigurante la Crocifissione. Gesù è stranamente nudo, ai suoi lati due figure femminili che guardano verso il visitatore, non verso la croce. In alto c’è un sole nascente, mentre sotto compare il viso di Bacco, dio pagano dell’ebbrezza. Tra gli arredi figura anche una statua di San Bachisio con abito femminile sotto le vesti militari, a ricordo dell’oltraggio subito dal martire da parte del prefetto della Siria.
Nel paese si racconta che sotto la chiesa vi sia una cripta, nella quale si nasconda un ricco tesoro, solo parzialmente trafugato nel VIII secolo. Il santo viene festeggiato per tradizione due volte l’anno: a maggio, per ricordare la consacrazione della chiesa, e a ottobre con la celebrazione dedicata al martire romano. Potrai approfittare della visita alla chiesa per esplorare il territorio di Bolotana, ricco di eredità archeologiche, edifici storici e scenari naturalistici. Tra i circa 40 nuraghi spicca il monotorre Tittiriola, a nord-ovest invece, nella fiabesca cornice del bosco di Badde Salighes, non lontano del parco di Ortachis, ammirerai Villa Piercy, un ‘castelletto’ bianco in stile liberty circondato dal verde.