Gli ultimi 26 anni di vita di Giuseppe Garibaldi ebbero come scenario Caprera. Immerso tra verde mediterraneo e rocce granitiche della seconda isola più grande dell’arcipelago della Maddalena e circondato dai colori del mare dell’(attuale) parco nazionale, l’Eroe dei due mondi concepì le imprese militari che segnarono la storia del Risorgimento italiano. Luoghi, edifici e oggetti a lui appartenuti formano il Compendio garibaldino, un bellissimo parco storico, allo stesso tempo eccellenza paesaggistica e luogo di cultura: dal 1978 è uno dei musei più visitati nell’Isola.
Il ‘generale’ si stabilì a Caprera nel 1856 dopo la morte di Anita e la caduta della Repubblica romana. Dieci anni più tardi acquisì l’intera proprietà del luogo scelto per ritemprarsi. Provvisoriamente usò una casupola di legno, recintò la proprietà e iniziò a costruire la dimora ‘stabile’, la casa bianca: un’architettura semplice e rustica, realizzata in granito e intonaco bianco, composta da otto sale comunicanti e articolate intorno a un vano centrale destinato alla scala per la terrazza, da cui si domina l’arcipelago.