Le sue intricate e ripide strade lastricate si dispongono ad anfiteatro su un territorio dall’accentuato pendio: godrai di splendidi scorci verso la vallata sottostante ricoperta di boschi. Ozieri è una cittadina di oltre diecimila abitanti, la più popolosa del Logudoro, a circa 50 chilometri da Sassari, che, già nel XIV secolo capoluogo del Monte Acuto, nel XVIII diventò il secondo centro più importante del nord-ovest. Il suo tessuto urbano è arricchito da pavimentazioni che si aprono in slarghi, piazzette terrazzate e giardini ed è caratterizzato dalle altane, loggiati ottocenteschi. Nel centro storico uno degli edifici civili di maggior pregio è il palazzo Costi, imperdibili tratti delle vicende storiche cittadine sono le carceri Borgia. Mentre il principale di culto è la cattedrale dell’Immacolata, costruita nel XV secolo e trasformata nel XIX secolo.
Il centro è costellato da chiese, a partire da quelle dei santi Cosma e Damiano (XVI secolo) e del Rosario (XVII), ma le più importanti sono fuori Ozieri. La più celebre, una delle massime espressioni del romanico in Sardegna, è la maestosa basilica di sant’Antioco di Bisarcio, che sovrasta la piana di Chilivani. Attorno sorge un borgo, un tempo centro di vita culturale e sede di diocesi. La chiesa, alta dieci metri, fu realizzata in pietra vulcanica in tre fasi a partire dall’XI secolo. Di particolare pregio sono il portico con sei campate a crociera e la decorazione dell’abside. La prima menzione della chiesa di san Nicola di Butule è del 1135, costruita anch’essa in più fasi edilizie. Da visitare anche la chiesa di san Francesco, cui è annesso il convento dei cappuccini, uno dei due monasteri ozieresi. L’altro e il convento delle clarisse, che ospita il museo civico archeologico, che raccoglie le testimonianze di un territorio frequentato fin dalla preistoria. Dalla grotta di san Michele prende nome la celebre cultura di Ozieri, che nel Neolitico recente (fine IV millennio a.C.) si diffuse in tutta l’Isola. Abbondanti le tracce della civiltà nuragica: i nuraghi Burghidu e sa Mandra e sa Jua, pozzi sacri e tombe di Giganti. L’eredità maggiore di epoca romana è il Pont’ezzu, ponte sul rio Mannu.Il paese visse un felice momento artistico nel XVI secolo con le opere del pittore noto come Maestro d’Ozieri. A proposito di arte, da non perdere il museo diocesano di Arte sacra. Un’esposizione molto particolare e tutta da scoprire è quella del museo etnografico La taverna dell’Aquila. Ozieri, grazie al centro ippico di Chilivani, è da sempre famoso per allevamento e addestramento ippico, una tradizione espressa dal museo del Cavallo. Quanto alla cucina, i dolci che più caratterizzano il paese sono i deliziosi suspiros, biscotti, noti sin dal 1800, a base di mandorle, miele e zucchero, ricoperti di glassa.