L’area in cui svetta ha ridato alla luce alcuni dei più importanti reperti preistorici dell’Isola, mentre la sua peculiarità non è stata ancora del tutto chiarita: le pietre al suo interno si tingono d’azzurro. Il nuraghe Genna Corte si erge su un rilievo in località Stunnu, dieci chilometri a nord di Laconi. È una struttura complessa, formata da una torre centrale (mastio) e da cinque torri secondarie, collegate da cortine murarie ad andamento rettilineo, la cui altezza massima residua è di sette metri. Il materiale di costruzione è la trachite, ricavata in blocchi di medie dimensioni disposti a filari orizzontali. Il mastio si conserva per un altezza di circa dodici metri, con un diametro di poco superiore. La camera principale è ingombra di pietre dovute ai crolli, ma è tuttavia possibile ‘leggere’ la linea delle pareti del corridoio al secondo livello.
Delle cinque torri, quella esposta a est si mantiene in buone condizioni, così come parte di quella orientata verso sud-ovest. Nella torre est osserverai un vano circolare, con copertura a tholos intatta, dal quale parte un corridoio a sezione ogivale che sfocia nel cortile. In una parete noterai una nicchia, leggermente sopraelevata rispetto al pavimento. Nel vano ecco il fenomeno che caratterizza il Genna Corte, la colorazione tendente all’azzurro in alcuni punti delle pareti. Si ipotizza che tale cromatismo sia dovuto alla presenza di licheni sulla superficie interna dei blocchi.
Circa un chilometro e mezzo più a sud, potrai fare un salto indietro nel tempo fino al Neolitico, esplorando il sito dove sorgono - tutti ancora in situ tranne uno - i sette menhir di Corte Noa. Hanno un aspetto ‘protoantropomorfo’, cioè con fattezze umane appena abbozzate, scolpite a bassorilievo. Osserverai i sei monoliti rimasti in piedi disposti in asse, con altezze variabili dal metro e venti ai due metri e venti. A poca distanza ammirerai anche un dolmen, del tipo ad allée couverte, ovvero a galleria. È la tipologia di sepoltura che in Sardegna precede le tombe di Giganti. Potrai poi approfondire la cultura megalitica di Laconi e del Sarcidano visitando il Civico museo archeologico delle statue menhir (Menhir museum), ospitato nel Palazzo Aymerich. Sono esposti menhir di varie tipologie, provenienti anche dai territori di Allai, Samugheo e Villa Sant’Antonio.
Laconi, borgo insignito della Bandiera Arancione del Touring Club, non spicca solo per l’archeologia: merita una visita il parco Aymerich, con al suo interno una suggestiva cascata e i resti di un castello medievale risalente al periodo giudicale, e la casa-museo dove nacque sant’Ignazio, meta frequente di pellegrinaggi, specie a fine agosto durante la festa a lui dedicata.