Incastonato in un anfiteatro naturale aperto a sud, verso la piana di Orosei, si adagia tra tavolato de su Gollei e sponda del fiume Cedrino. Onifai è un centro di poco più di 700 abitanti della Baronia, celebre per prodotti enogastronomici, come squisiti formaggi, pregiato miele e deliziosi cannonau e vernaccia. Caratteristici sono anche la produzione d’olio da oliveti secolari, pani, paste e dolci. Occasione per assaporarli è la mostra-mercato estiva Gusti e sapori onifaesi. La villa di Onifai, sotto gli aragonesi (1409), appartenne per quattro secoli alla famiglia Guiso, feudatari della baronia di Orosei. Il primo abitato sorse vicino alla chiesetta di san Giorgio, risalente a fine XIV secolo ed ex parrocchiale. A metà aprile si celebra la sentita festa per il santo. L’attuale parrocchiale di san Sebastiano, riaperta nel 1765 dopo rifacimenti, presenta tratti romanici in robustezza e sobrietà. Dalla chiesa della Vergine di Loreto godrai di una splendida scenografia sulla valle del Cedrino. Nel sagrato della chiesa di sant’Antonio da Padova, a metà gennaio si accendono i fuochi di sant’Antonio abate con offerta di dolci tipici, fave con lardo e vino, e tra 30 maggio e 13 giugno si festeggia la ‘tredicina’ per il santo padovano: il suo simulacro è accompagnato in processione da gruppi in abiti tradizionali, tra cui quelli sontuosi di Onifai. Nel parco degli ontani sorge Santu Juanne Istranzu, edificata in granito nel 1968, dove il 24 giugno si celebra san Giovanni battista. Sentiti sono anche riti della Settimana Santa, guidati dalle confraternite di santa Croce e del Carmelo, e antica usanza di sas Animas per Ognissanti.
Maestosi ginepri secolari costellano le campagne, mentre vicino al Cedrino verdeggiano ontani, pioppi e salici, habitat di airone rosso, falco di palude, gabbiano corso, gallinella d’acqua, martin pescatore e pollo sultano. Sul paese incombe il monte Tuttavista, ricoperto di lecci, sughere, conifere e macchia mediterranea. Le rocce del massiccio hanno 450 milioni di anni: le scoprirai nelle punte Conca Niedda e Fraigada. Scendendo a valle vedrai sa Badde Conca Manna, che prende nome da un foro nella pietra calcarea. Al confine orientale del territorio onifaese spiccano le punte Artu De, Istiotha, Nidu Abile, dove osserverai spettacolari forme granitiche modellate dal tempo, tra cui sos Sombreros, che richiamano i cappelli messicani. Affascinante la visita a monte Oddie: noterai conche usate come case in età nuragica. Il territorio fu abitato già nel Neolitico, come testimoniano dolmen di Istrullio e domus de Janas di Doddoi, Enas, Isthiolài, Oddoene e Ominzana, composte da atrio e celle funerare intercomunicanti. Dell’età del Bronzo sono tomba di Giganti di Cutinas, colline fortificate di Ortzidda e di Locherie, protonuraghi Perchètha e Rampinu e nuraghi, addossati alla roccia naturale, come Latas e Omine intreu, o a tholos, come s’Iscampiatòrju. Una doppia cinta muraria protegge la fortezza di Osana, costituita da nuraghe polilobato e fonte sacra. Intorno, resti di capanne.