Conserva qua e là tracce di antiche frequentazioni, ma oggi è soprattutto un rifugio incontaminato fatto di granito e ricoperto di verde mediterraneo, immerso nell’incantevole mare gallurese. Molara è una delle isole comprese nel perimetro dell’area marina protetta di Tavolara – Capo Coda Cavallo, la seconda per estensione dopo Tavolara. Si differenzia dalla più celebre ‘vicina’ per composizione – in quanto Tavolara è prevalentemente calcarea -, per forma e per l’essere disabitata. Il nome, di origine medievale, probabilmente deriva dal suo aspetto tondeggiante e sostanzialmente uniforme, simile a quello di una mola. Le rovine presenti sull’isola sono pervase da un alone di leggenda: resti di una chiesa mononavata sarebbero da ricondurre a un santuario dedicato a San Ponziano, che si dice fu esiliato qui da Massimino il Trace. Attorno, vi sono tracce di un insediamento medievale e di un castello, mentre alcune fonti attestano la presenza di un monastero femminile durante il XV secolo.
Oltre che per gli aspetti storici, Molara spicca per il suo patrimonio naturalistico. La abitano alcuni esemplari di vacche e capre allo stato brado e vi nidificano gabbiano corso e falco pellegrino. Tra le specie vegetali, oltre a olivastri e lentischi, fioriscono piante endemiche, quali l’asteroide di Sardegna e il limonio a foglie acute. Nella parte sud-occidentale potrai fare un tuffo nelle spettacolari piscine di Molara, ‘specchi’ d’acqua turchese e cristallina circondati da scogli di granito, ideali anche per praticare lo snorkeling. Le acque attorno a Molara sono meta di appassionati di immersioni: circa un miglio a sud dell’isola, a 40 metri di profondità, giace il ‘relitto di Molara’, recentemente identificato con il mercantile francese Oued Yquem. La nave fu colpita, forse per errore, da un sottomarino olandese nel 1941, durante il tragitto verso il porto di Marsiglia. A bordo, i diver possono osservare cernie, dentici, ricciole e saraghi, oltre a colorate spugne.
Potrai raggiungere Molara, non perdendo occasione per una sosta nella piccola Cala Spagnola, da Olbia, Porto San Paolo, Capo Coda Cavallo e dalla marina di Puntaldia. Le escursioni permettono di navigare anche tra gli isolotti minori dell’area protetta: Molarotto, Proratora, Isola Piana e dei Cavalli, oltre alle minuscole isole dei Porri, dei Topi, del Drago e l’isolotto Rosso. D’obbligo una tappa a Tavolara, montagna calcarea e granitica affiorante dal mare, dal profilo inconfondibile, che ogni anno ospita il festival cinematografico Una notte in Italia. Qui troverai casette, punti di ristoro, alcune spiagge e favolosi punti di immersione. Su tutti, a est, la Secca del Papa.