Un affascinante borgo medioevale che s’arrampica a 800 metri d’altitudine sulle pendici meridionali del Gennargentu. Attorno a Seui, paese di mille e 300 abitanti, ammirerai un paesaggio multiforme di colori che si alternano a seconda delle stagioni. Un mondo incantato da percorrere in itinerari di trekking o a bordo del Trenino Verde. Lo scenario è impreziosito dalla foresta di Montarbu: 2800 ettari tra pareti verticali e vallate solcate da ruscelli e cascate, come Serra Middai. È oasi faunistica per aquila reale, cervo, daino e muflone. Nell’ascesa a Punta Margiani Pubusa (1325 metri), ammirerai l’inghiottitoio su Stampu e raggiungerai il monumento Perda Liana. I lecci coprono metà dei 15 mila ettari di territorio seuese, abbondano roverelle, sughere e conifere sulle vette. Un tratto insolito è il bosco di carpino nero e tasso del monte Tonneri. Fanno da cornice al borgo castagni, che in autunno si tingono di colori caldi. Immerse tra rocce e boschi, le testimonianze preistoriche: a mille metri d’altezza spicca il nuraghe Ardasai, una torre centrale cinta da mura, cui sono addossate altri torri. Attorno resti di capanne.
Seui è un ‘paese-museo’ a partire dalla palazzina liberty, dimora signorile divenuta esposizione d’arte e tradizioni popolari, che conserva anche i ricordi dell’attività mineraria: il complesso dismesso di Fundu e’ Corongiu sfruttava l’unico giacimento di antracite nell’Isola, attivo per oltre un secolo (1850-1960). L’itinerario si snoda attraverso case in scisto con archi, balconi in ferro battuto e tetti in coppo che seguono l’andamento tortuoso delle viuzze del centro. Dalla palazzina-museo passerai al carcere spagnolo, in funzione da metà del XVII secolo al 1975: alloggio di guardia, cucina e tre celle per tre secoli sono stati strumento di giustizia (e di tortura). Percorrendo via Roma arriverai alla casa-museo Farci, dove visse lo scrittore e politico Filiberto Farci, amico di Emilio Lussu e cofondatore del partito sardo d’azione. Ultima tappa è la galleria civica, dentro s’Omu comunali, imponente palazzo civico di fine XIX secolo, ricco di opere d’arte, tra cui pregevoli dipinti di scuola caravaggesca. Stradine e case in pietra gravitano attorno alla parrocchiale di santa Maria Maddalena, che ospita un fonte battesimale marmoreo con fregi (1644) e una ‘particolare’ statua in legno policromo della santa. La settecentesca chiesa di san Giovanni battista custodisce il carro che porta in processione la Madonna del Carmelo nella festa più sentita, a fine luglio. In onore del santo, a fine giugno, c’è su Cardamponi (pranzo comunitario). Famoso, durante la commemorazione dei defunti, è su Prugadoriu, ‘Halloween sarda’. Nelle feste gusterai le prelibatezze di tradizione agropastorale: culurgionis, civargèddus, ceci, lardo e patate, pecora in cappotto, còrda e piselli, carni arrosto e formaggi.