Custodisce ritrovamenti rivenuti in un luogo fondamentale per la preistoria sarda, nel suo ‘tesoro’, inoltre, è compresa anche una delle principali collezioni di monete antiche della Sardegna. Il civico museo archeologico di Ozieri sorge nel centro storico ed è conosciuto anche come ‘museo alle clarisse' o ‘convento delle clarisse’, in quanto l’edificio per quasi un secolo e mezzo, dalla metà XVIII al tardo XIX secolo, ospitò una comunità di monache clarisse provenienti da Orosei. È dedicato all’archeologia del territorio ozierese, con oggetti la cui origine risale al Paleolitico, coprendo un arco temporale che giunge fino all’età moderna. Ammirerai in particolare i reperti provenienti dalla grotta di San Michele, la cui rilevanza è tale che la cavità ha dato nome alla prima facies culturale preistorica le cui tracce sono diffuse in tutta la Sardegna.
Tra le varie ceramiche risalenti alla cultura di San Michele, corrispondente al Neolitico recente (3500-2900 a.C.), spicca la celebre Pisside, un vaso decorato con incisioni a forma di corna di toro, del tutto simili a quelle presenti in alcune domus de Janas del territorio. La troverai nella sala 1, dedicata alla preistoria. La sala 2 ospita, invece, i reperti risalenti all’età nuragica: ceramiche, bronzi, utensili in pietra e oggetti votivi, come spade e navicelle. Passando alla sala 3, entrerai nell’epoca storica, osservando reperti di età punica e romana; mentre la sala 4 contiene gioielli, ceramiche e elementi litici di età bizantina e medievale. Al secondo piano è ospitata la collezione numismatica, articolata in altre quattro sale, dove sono esposte circa seimila monete. Anche qui il criterio è cronologico: i vari ambienti custodiscono, nell’ordine, monete greche, puniche e repubblicane; imperiali; tardoromane e barbariche; infine medievali, spagnole e sabaude. Il piano ospita anche una sezione etnografica e la sala congressi. Il museo organizza eventi, mostre temporanee, laboratori didattici e attività di formazione.
Terminata la visita, potrai recarti nel sito dal quale provengono i reperti della cultura di San Michele. La grotta omonima si trova a sud dell’abitato, visitabile per una sessantina di metri. Osserverai stalattiti e crostoni di alabastro calcitico, e immaginerai gli antichi abitanti di cinquemila anni fa frequentare la cavità per i loro culti o per seppellire i loro defunti.
Altro monumento imperdibile del territorio ozierese è la basilica di Sant’Antioco di Bisarcio. Per raggiungerla, percorrerai circa 15 chilometri e compirai un salto nel tempo di quattromila anni rispetto alla grotta, ammirando una delle più suggestive chiese medievali dell’Isola.