Lo scenario è semplicemente stupendo, grazie al contrasto cromatico fra la sabbia chiarissima e la doppia estensione azzurra, del fiume e del mare. La spiaggia di San Pietro è una lunghissima e ampia distesa di sabbia morbida e dorata, che parte a ovest da La Ciaccia e arriva a oriente sino alla foce del Coghinas, passando accanto alla chiesetta e alla borgata di San Pietro a mare, a circa due chilometri dal centro di Valledoria. L’arenile è circondato da dune coperte di macchia mediterranea e si immerge in un mare cristallino e limpido, dalle tonalità verde smeraldo e azzurre, con fondale che diventa rapidamente profondo, ideale per snorkeling e immersioni subacquee. È uno dei tratti del golfo dell’Asinara preferiti dagli appassionati di sport acquatici, in particolare dai windsurfisti che arrivano qui da tutta Europa. Vicino alla spiaggia ci sono bar, ristoranti, strutture ricettive ed esercizi commerciali, nonché un ampio parcheggio.
San Pietro a mare, una delle cinque frazioni che compongono Valledoria, è un’oasi naturalistica che occupa circa metà dei circa sette chilometri costieri del rinomato centro turistico. Un litorale che alterna sabbia dorata medio-grossa ad altra fine e candida, come nel caso della Baia delle mimose, e che arriva fino alle porte dell’Isola Rossa, nel territorio di Trinità d’Agultu. Unica interruzione è lo sbocco a mare del Coghinas. Alle spalle della costa vedrai sterminati paesaggi verdi: boschi di pini ed eucalipti e campi coltivati a orti, specie di carciofi. Sullo sfondo, dolci rilievi. E poi tanta acqua: il Coghinas prima di sfociare nel golfo, forma un’area lacustre di oltre 50 ettari, abitata da aironi, anatre, germani e, lungo gli argini, nei canneti, da folaga, gallinella d’acqua e porciglione. Nelle acque salmastre nuotano spigole e cefali. Un lembo di terra ideale per escursioni a cavallo, trekking, kayak e pesca sportiva. La fertilità, il comodo accesso dal mare e la navigabilità del fiume contribuirono alle fortune della città tardo-antica e medioevale di Ampurias, che fu tra le prime sedi episcopali del nord Sardegna, e mantenne l’autorità sino al 1503.